Dead Island 2; un giocone da 10+
Passate poche ore dal lancio del tanto atteso Dead Island 2, già raggiunte 80.000.000 di utenze
Dead Island 2 si fa latore di una sorta di tour virtuale di Los Angeles, in maniera davvero minuziosa.
Determinate zone della città, ricreate in maniera certosina che, al netto di arti mozzati e fiumi di sangue, potrebbe effettivamente fare da spot alla metropoli californiana per chi non l’avesse mai visitata
Il plot di Dead Island 2 non ha apparentemente alcun legame con quello del primo capitolo, scelta saggia considerando i ben dodici anni intercorsi dalla pubblicazione di quest’ultimo, fatta eccezione per un singolo personaggio, che torna dal passato già nelle prime ore della campagna e che unirà le forze con il nostro avatar per uscire vivi dall’inferno scatenatosi nella città degli Angeli.
Non giocherete a Dead Island 2 per la profondità dell’intreccio o per la qualità dei dialoghi, beninteso, anche se questi ultimi sapranno strapparvi più di una risata tra riferimenti alla cultura pop, satira sulla società americana e umorismo nero, ma i toni più leggeri rispetto al capostipite e la presenza di diversi personaggi non giocanti decisamente sopra le righe vi spingeranno ad ascoltare davvero cosa questi hanno da dire, invece che saltare brutalmente i dialoghi per dedicarvi allo sterminio di carne marcia.
La più grande differenza tra questo reboot camuffato da sequel ed i suoi due predecessori (non dimenticate Riptide) è insita nella struttura di gioco, che abbandona l’open world per dividere l’enorme area metropolitana di Los Angeles in mappe ben distinte, separate da brevi caricamenti – che lasciano comunque più che sufficiente spazio all’esplorazione viste le ragguardevoli dimensioni e la buona densità tra missioni principali, secondarie ed attività di ricerca, legate ai volantini delle persone scomparse affissi per tutta la città.
Come per il capostipite, la prima metà della campagna risulta più impegnativa della seconda, perché l’ingresso in scena delle armi da fuoco sposta gli equilibri in favore del giocatore, ma comunque molti boss sono così aggressivi da non consentire un utilizzo troppo prolungato delle bocche da fuoco, costringendo il giocatore a difendersi all’arma bianca, da sempre il metodo di combattimento preferito della serie.
Dead Island 2 è un gioco che riesce a fare la sua sporca figura in diversi frangenti; nonostante un ottimo supporto all’HDR, la versione da noi testata non prevedeva alcuna modalità grafica aggiuntiva rispetto a quella preimpostata, nella quale il gioco girava a 60 fps con risoluzione variabile, ad occhio tra i 1440 e i 1800p a seconda dell’affollamento a schermo e delle situazioni di gioco, con le fasi al chiuso che ovviamente prevedevano un livello di dettaglio maggiore rispetto a quelle all’aperto, in cui la mole di poligoni da caricare e gestire era assai più consistente.
la modalità cooperativa online non soffre di particolari problemi di stabilità, il cross play è possibile tra differenti generazioni di console ma non tra macchine appartenenti a famiglie differenti.
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