F1; Russel bocciato all'esame della patente

 Il padre di George Russel infuriato con gli esaminatori

Non avrà un bel ricordo del suo primo test per la patente il giovane pilota casa Mercedes

Un retroscena rivelato dal padre del talento britannico, Steve, in un'intervista al quotidiano britannico "Times"

Nonostante le altissime velocità ed i pronti riflessi, molti piloti di Formula1, hanno avuto parecchie difficoltà con gli esami della patente.

Ne sa qualcosa George Russel, il quale venne bocciato all'esame alla giovane età di 17 anni.

Pochi giorni fa il padre del pilota Mercedes ha rivelato l'accaduto al noto quotidiano "Times".

"Si era convinto che, essendo un pilota professionista, sarebbe stato promosso senza alcuni problemi", sono queste le parole rilasciate dal genitore.

 

Continua poi dicendo: "In quell'occasione non aveva dato il massimo e combinò un bel guaio. Fallì il suo primo esame di guida a 17 anni perché pensava che essere un grande pilota in pista lo rendesse automaticamente in grado di guidare. Tornò a casa furioso, convinto che l'esaminatore si fosse sbagliato" ...  "Fummo costretti a tornare al centro di test di King's Lynn in modo che George potesse chiarire la sua posizione. Non andò particolarmente bene...".

Anche per gli altri piloti non c'è stato da scherzare

Anche i colleghi in F1 non se la sono passata serenamente quando si parla di esame per la patente. Il pilota Ferrari Charles Leclerc ha ricordato al podcast Pit Stop l'agitazione prima della guida decisiva: "Girare nel traffico di Montecarlo non è facile. Sentivo tanta pressione, come se fossi impazzito". Non memorabile il test di Max Verstappen: "Non diedi la precedenza in due occasioni. Mi giustificai spiegando che le altre automobili erano ancora abbastanza lontane e non aveva senso fermarsi. Per fortuna l'istruttore mi credette". Senza dimenticare il caso di Nico Rosberg: il campione del mondo 2016 impiegò molto tempo per ottenere la licenza di guida. Prima di allora, si faceva accompagnare al circuito dai membri del team.

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